venerdì 20 settembre 2013


Un regalo per i cibernauti, la lezione n. 1
Che cosa ci permette di vivere? Respirare.
Anche teologicamente, nella Genesi, il dono della vita all’uomo arriva attraverso il soffio divino. Quanto e più del battito cardiaco.
Il primo pensiero rivolto ad un neonato, o la prima domanda che fa una partoriente all’ostetrica è: “piange?”. Perché se piange significa che respira, significa che i polmoni hanno reagito al primo ingresso dell’aria negli alveoli e garantiranno il rifornimento dell’ossigeno in tutto il corpo attraverso l’emoglobina.
Ricordiamoci che possiamo stare senza mangiare e senza bere per un po’ di tempo, ma senza ossigeno il nostro cervello va gradualmente in necrosi.
Pensiamo che respirare sia un’azione spontanea e così è. Ma non sempre la svolgiamo in modo corretto, per vizi comportamentali, maschere assunte in età adulta, problemi psicologici, tensioni. Spesso, anche nel caso degli sportivi, non immettiamo abbastanza ossigeno nel nostro corpo.
Per questa ragione, la prima cosa che si deve imparare per star bene, e soprattutto quando si fa un uso particolare della voce, e del respiro, quando si suona uno strumento a fiato e altrettanto quando si canta, è la respirazione diaframmatica -  ossia la respirazione usando il muscolo del diaframma, il muscolo a forma cuscino posto tra cassa toracica e organi sottostanti - un’ottima antica tecnica, spontanea in alcuni individui, specialmente nei maschi, utilizzata in Oriente per facilitare, il rilassamento, la meditazione e la concentrazione ed in Occidente per aiutare in caso di affezioni all’apparato respiratorio oltre che a dolori mestruali e sindromi all’apparato digerente.

Come comprendere se si respira correttamente?
Prova n. 1 - Da coricati, su un tappetino, gambe lievemente piegate e divaricate, una copertina o un cuscino piatto sotto la schiena nell’incavo naturale, un libro appoggiato sulla bocca dello stomaco e provare a respirare normalmente: se il libro si solleva ad ogni inspirazione (ossia immissione di aria nei polmoni): ok!
Troppo complicato?
Prova n. 2 - Guardiamoci allo specchio. Dimentichiamo di avere collo, mento, spalle e muscoli correlati, sciogliamoci un poco, liberamente. Facciamo un profondo respiro. Le spalle si sollevano nell’inspirazione? SBAGLIATO!

La respirazione diaframmatica consiste nell’abbassare il diaframma quando si immette aria, e di conseguenza gonfiare la pancia. Quando si espelle l’aria, nell’espirazione dunque, la pancia si sgonfia e il diaframma risale verso i polmoni, svuotandoli. In tutto ciò le spalle non si muovono.

La postura di partenza per respirare eretti – ed anche per cantare - è: gambe lievemente divaricate e piegate, poggiando morbidi sulle ginocchia, ed i piedi rivolti in avanti un po’ aperti, assecondando le forme naturali della nostra colonna vertebrale.
        1) Il primo esercizio lo chiamere il respiro di Orr (studioso di rebirthing e innerbreathing). Consiste nel fare 3-4 respiri liberi senza pensarci troppo, e, per l’ultimo, sgonfiare bene pancia e polmoni, anche piegandoci un poco su noi stessi, quindi  il successivo immettere molta aria nel nostro torace stando dritti ma gonfiando la pancia. Si svuota lentissimamente, emettendo un “oh” sul tono più basso che riusciamo a prendere senza forzare e con un volume molto basso: questa è la mia variazione personale, che serve a massaggiare facendo vibrare lentamente le corde vocali.
        2) Il secondo esercizio - si può fare in qualsiasi momento – lo chiamerei la respirazione quadrata”: visualizzando i lati di un quadrato di fronte a noi, lasciandovi fluttuare la mente, inspirare contando lentamente fino a 5; seguono 5 secondi di apnea; dopo espirare lentamente sempre contando fino a 5; seguono 5 secondi di apnea. Ricominciare tutto da capo.

Attenzione: come in montagna o nuotando, si inspira con il naso e si espira con la bocca.

Questi tipi di esercizio si può fare da soli; i medesimi ma con alcune variazioni che spiegherei in altre sedi, fatti in seduta sul tappetino essendo monitorati, possono diventare una vera e propria tecnica di cura.

Se aggiungiamo alla tecnica – durante l’espirazione -  il pensiero di “liberare la mente” e “liberare la voce”, tutto acquisterà più forza.


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