lunedì 3 ottobre 2016

Perché la "condivisione"

«Sto cercando qualcuno con cui condividere un'avventura». (Gandalf a Bilbo, in Lo Hobbit, di Tolkien). Certo, martedì 4 inizio i seminari in via Tabona 4!

Di recente mi è stato chiesto se era meglio partecipare alla lezione in gruppo oppure preferire incontri individuali.
Questo è il mio pensiero. Se c'è bisogno di un lavoro specifico ed approfondito e/o se ci sono anche solo piccole riserve da parte dell'allievo, non ho dubbi sul fatto che sia più opportuno il lavoro individuale.
Ma in generale preferisco il lavoro in gruppo.
Per l'energia che da esso emana anche se non tutti ne sono consapevoli, e poi la presenza degli altri ci fa sentire protetti e accettati.
Altre persone hanno scelto quello che abbiamo scelto noi: questo ci dà coraggio e conferma la bontà della nostra decisione.
Soprattutto, nel gruppo, nasce la condivisione, che è di grande aiuto, per me e per tutti. Impariamo gli uni dagli altri, sotto varie forme, anche mute. Porta all'apertura mentale, pure quando la condivisione è silenziosa o gestuale. Aumenta la consapevolezza, grazie al lavoro degli altri, il modo di relazionarsi o di vivere su di sé un'esperienza. Sia che ci si veda simili, sia che ci si percepisca diversi. Fa crescere e crea ritmo, tra incontro con l'altro ed incontro con sé.
E' sistole e diasistole. Inspiro ed espiro. Onda e risacca. Ne parleremo ancora…
Intanto ecco alcuni pensieri che condividerei proprio a questo riguardo.


«La condivisione è una cosa fondamentale. Se non condividi una cosa con qualcuno è come se non l'hai vissuta. Un piacere, una cosa bellissima, se la vivo da solo per me non è abbastanza, anzi, quasi non è. La devo condividere subito con qualcuno». (Vasco Rossi)

«condivisione (…) un atto di fiducia e gratitudine verso chi, in un modo o nell'altro, da sempre, è al mio fianco». (Valeria Marini)

«Vivi per condividere con gli altri, non per accumulare per te stesso, e sarai sempre benedetto con l'abbondanza». (Kiriananda)

«Ci sono molte persone in Sud Africa che sono ricche e che possono condividere queste ricchezze con quelli meno fortunati che non sono stati in grado di conquistare la povertà». (Nelson Mandela)

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