martedì 23 maggio 2017

L'intenzione, che fa germogliare la parola e il pensiero

«Stare pienamente nel presente ci permetta di costruire un futuro che ci assomiglia» (cit.).
Come passiamo dal presente al futuro? Con le nostre intenzioni.
Ma cos’è un'intenzione?
Le nostre intenzioni sono quelle che dirigono la nostra crescita e il nostro cambiamento. Il nostro essere vivi. 
«Vivi, sì, siete vivi! E la vita è sempre e solo ora. Ogni istante è lo stesso e non teme né prima né dopo» (Lorenza Dardanello Tosi, la mia speciale amica e anche madre, nell'anima).
 

Si può dare energia alle intenzioni: il mio insegnante e counselor Carlo Gibello qualche giorno fa mi ha dato un bello scossone perché senza accorgermene mi stavo cristallizzando con una nuova "maschera", e gliene sono grata anche se già so che sicuramente ci cascherò di nuovo, però una cosa di cui lo ringrazio tanto è che gli è arrivata chiara e forte la mia intenzione. Avevo bisogno di questo feedback. Per me significa che ci riesco.
Si possono nutrire le intenzioni con focalizzazione e sensibilità: se perdiamo troppo la focalizzazione veniamo assaliti da dubbi, ripensamenti e incertezze che tolgono energia all’intenzione. Se non cogliamo le informazioni dell’ambiente, perdiamo sensibilità, diventando sognatori.

L'intenzione non è un obiettivo. L'obiettivo è un passo pre-definito. Se lo manchiamo abbiamo sbagliato il tiro.
L'intenzione è la direzione della volontà verso un chiaro scopo. (cit. Treccani).
Senza la volontà e lo scopo, non si arriva da nessuna parte. Solo il proposito non è sufficiente. Lo dice il detto:  l'Inferno è costellato di buone intenzioni.
L'intenzione è un desiderio che contiene la consapevolezza dell’incertezza e delle novità che possiamo incontrare lungo il "sentiero", durante il quale potremmo scoprire che le nostre intenzioni vanno ridimensionate o indirizzate in altro modo. 
Se la mia intenzione è sincera, accurata e disposta a riconoscere le cose così come sono, quello che vedo è chiaro, senza giudizi, rimpianti, dubbi. E la mia sensibilità è mia alleata, oltre che rilevatrice di ferite…

domenica 21 maggio 2017

Vi invito a celebrare insieme il solstizio=Sol + Sistere


Cito un caro signore e amico che stimo molto, Alessandro Brunetto, l'astrofisico che collabora con "L'Eco del Chisone" dove mi occupo di grafica da 22 anni: 
Perché si chiama “solstizio”? Il termine deriva dal latino Sol e Sistere, cioè il fermarsi, il sostare (sistere) del Sole. Ovviamente il 21 giugno il Sole sorge e tramonta come in tutti gli altri giorni, perciò non parliamo del movimento diurno solare, bensì della variazione d’altezza del Sole nell’istante del mezzodì. Il ciclo stagionale fa sì che in sei mesi, dal solstizio invernale del 22 dicembre al solstizio estivo del 21 giugno, l’altezza del Sole a mezzogiorno aumenti di ben 47°, col conseguente crescere della durata del giorno (8h 44m il 22 dicembre, 15h 33m il 21 giugno a Pinerolo, una differenza di 6h 49m). Mediamente l’altezza solare dall’inverno all’estate aumenta di circa due gradi per settimana, ma in prossimità dei solstizi l’aumento è impercettibile (vedi la seguente tabella dove confronto la variazione d’altezza e la durata giorno della settimana dal 18 al 24 marzo con la settimana dal 18 al 24 giugno). Il Sole pare fermarsi in altezza per parecchi giorni, da qui il termine “solstizio”.
Data Altezza Giorno Data Altezza Giorno
18 marzo 44,2° 12h 18 giugno 68,3° 15h 33m
21 marzo 45,3° 12h 10m 21 giugno 68,4° 15h 33m
24 marzo 46,5° 12h 19m 24 giugno 68,3° 15h 32m

La variazione stagionale dell’altezza del Sole dall’inverno all’estate. Nel giorno del solstizio invernale il Sole è alla minima altezza annua (21,6° a Pinerolo), in quello estivo tocca la massima altezza (68,4°).

Adesso prendiamo in esame la data. Normalmente il solstizio estivo cade il 21 giugno ma, soprattutto negli anni bisestili, può cadere il 20 giugno, infatti negli anni 2012, 2016, 2020, 2024, 2028, 2032, 2036, il solstizio è al 20 giugno. Anche in altri anni non bisestili può verificarsi il 20 giugno, ad esempio nel 2045, 2049, 2053, 2057.
Riguardo all’ora, le equazioni di meccanica celeste consentono il calcolo dell’istante del solstizio con l’approssimazione del millesimo di secondo, anche se nell’uso normale è sufficiente l’approssimazione al minuto. Ecco gli orari dei solstizi estivi dal 2016 al 2021:

20 giugno 2016 – 0h 34m 21 giugno 2019 – 17h 54m
21 giugno 2017 – 6h 23m 20 giugno 2020 – 23h 43m
21 giugno 2018 – 12h 7m 21 giugno 2021 – 5h 31m

Noterà che anno per anno il solstizio estivo ritarda di circa sei ore e ciò è causato dall’intercalare degli anni bisestili.
Le date dei solstizi e degli equinozi si riferiscono alle stagioni “astronomiche”, mentre le stagioni “climatiche” iniziano tre settimane prima:

Inizio stagioni astronomiche Inizio stagioni climatiche
PRIMAVERA 20-21 marzo PRIMAVERA - 1 marzo
ESTATE 20-21 giugno ESTATE - 1 giugno
AUTUNNO 22-23 settembre AUTUNNO - 1 settembre
INVERNO 21-22 dicembre INVERNO - 1 dicembre

Le stagioni climatiche dipendono da determinati fenomeni metereologici: primavera e autunno dalle perturbazioni atlantiche che portano piovaschi nell’area mediterranea; l’estate dall’anticiclone delle Azzorre che aumenta le temperature medie; l’inverno dagli anticicloni continentali che portano i venti freddi del nord.

Sotto il profilo simbolico, il solstizio estivo coincide col trionfo del Sole nel giorno più lungo dell’anno e, parallelamente, con l’inizio del lento abbassarsi dell’astro diurno che porterà all’autunno e all’inverno. Da qui l’antica tradizione europea dei falò nei campi e nelle piazze, i cui fuochi propizieranno i periodi autunnali e invernali. A Torino il falò solstiziale viene acceso in piazza Castello nella sera del 23 giugno, vigilia della nascita di San Giovanni Battista patrono della città. In cima alla pira è posta la sagoma di un toro che, cadendo una volta bruciato il traliccio, indicherà il futuro di Torino nei prossimi dodici mesi: propizio se il toro cade verso Porta Nuova, infausto se cade dal lato opposto.


Al solstizio estivo si lega anche l’intrigante ipotesi della “Linea di Forza” dell’Arcangelo Michele. Tre antichi e celebri monasteri dedicati al culto di San Michele risultano esattamente allineati sulla stessa retta: Mont Saint Michel in Normandia, la Sacra di San Michele in Val di Susa, il Santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano. Questa retta sarebbe una Ley line, cioè una linea di forza contenente un grande flusso energetico materiale e spirituale. Inoltre la “Linea di San Michele” è orientata precisamente a 300° ovest e, visto dalla Sacra di San Michele che corrisponde al centro della linea stessa, il Sole nel solstizio del 21 giugno tramonta esattamente a 300° ovest, amplificando così l’effetto esoterico e mistico della Ley line.


Grazie dott. Brunetto!


Un solstizio per Angelica
Carissima Angelica, ecco alcune notizie e divagazioni sul solstizio estivo, spero possano esserle
utili. Iniziamo dal perché si chiama “solstizio”. Il termine deriva dal latino Sol e Sistere, cioè il
fermarsi, il sostare (sistere) del Sole. Ovviamente il 21 giugno il Sole sorge e tramonta come in tutti
gli altri giorni, perciò non parliamo del movimento diurno solare, bensì della variazione d’altezza
del Sole nell’istante del mezzodì. Il ciclo stagionale fa che in sei mesi, dal solstizio invernale del
22 dicembre al solstizio estivo del 21 giugno, l’altezza del Sole a mezzogiorno aumenti di ben 47°,
col conseguente crescere della durata del giorno (8h 44m il 22 dicembre, 15h 33m il 21 giugno a
Pinerolo, una differenza di 6h 49m). Mediamente l’altezza solare dall’inverno all’estate aumenta di
circa due gradi per settimana, ma in prossimità dei solstizi l’aumento è impercettibile (vedi la
seguente tabella dove confronto la variazione d’altezza e la durata giorno della settimana dal 18 al
24 marzo con la settimana dal 18 al 24 giugno). Il Sole pare fermarsi in altezza per parecchi giorni,
da qui il termine “solstizio”.Un solstizio per Angelica
Carissima Angelica, ecco alcune notizie e divagazioni sul solstizio estivo, spero possano esserle
utili. Iniziamo dal perché si chiama “solstizio”. Il termine deriva dal latino Sol e Sistere, cioè il
fermarsi, il sostare (sistere) del Sole. Ovviamente il 21 giugno il Sole sorge e tramonta come in tutti
gli altri giorni, perciò non parliamo del movimento diurno solare, bensì della variazione d’altezza
del Sole nell’istante del mezzodì. Il ciclo stagionale fa che in sei mesi, dal solstizio invernale del
22 dicembre al solstizio estivo del 21 giugno, l’altezza del Sole a mezzogiorno aumenti di ben 47°,
col conseguente crescere della durata del giorno (8h 44m il 22 dicembre, 15h 33m il 21 giugno a
Pinerolo, una differenza di 6h 49m). Mediamente l’altezza solare dall’inverno all’estate aumenta di
circa due gradi per settimana, ma in prossimità dei solstizi l’aumento è impercettibile (vedi la
seguente tabella dove confronto la variazione d’altezza e la durata giorno della settimana dal 18 al
24 marzo con la settimana dal 18 al 24 giugno). Il Sole pare fermarsi in altezza per parecchi giorni,
da qui il termine “solstizio”.