lunedì 15 maggio 2017

Torniamo bambini!

«Se non tornerete bambini non entrerete nel Regno dei Cieli» (Mt. 18, 1-5)
Torniamo a sentire il corpo e a percepire le emozioni!
Ho appena terminato un grande lavoro su di me di "sgarbuglio"... direi io, di "sblocco" direbbero i miei insegnanti. E mi nasce dal cuore questa riflessione, con istruzioni annesse.


Per capire i piccoli, i nostri e quelli degli altri, ecco qualche "istruzione".

I piccoli danno più importanza alle emozioni che ai pensieri. I loro pensieri sono magici oppure operativi, poco giudicanti, talvolta anche poco valoriali. I bambini imparano con il tempo a costruire un elenco di priorità, a dare attenzione alle diverse esperienze sulla base dell’importanza e a non lasciarsi trascinare dall’intensità delle emozioni che provano. L’integrazione tra gli aspetti emotivi e quelli cognitivi è delicata e centrale perché disegnerà la facilità con cui il bambino affronterà i processi di apprendimento scolastico e di vita. Una buona integrazione tra la mente e le emozioni – tra lo sviluppo emotivo e quello cognitivo – lo sosterrà nel percorso scolastico al di là degli aspetti strettamente legati al quoziente intellettivo. Bambini estremamente intelligenti ma con difficoltà di regolazione cognitiva o emotiva possono avere percorsi scolastici molto più insoddisfacenti di bambini con quoziente nella norma ma con una buona maturità della funzione esecutiva.
Ah ecco, che cosa sarà mai la funzione esecutiva?
Le funzioni esecutive sono quelle capacità che entrano in gioco nell’apprendimento di nuovi compiti, quando usciamo dalla routine per imparare qualcosa di nuovo: la facilità con cui impareremo dipende dalla maturità delle nostre funzioni esecutive. Sono le funzioni alla base della pianificazione, della creazione di strategie e, più in generale, sono quei processi cognitivi alla base del problem solving: quello che ci fa avere idee nuove e creative.
La funzione esecutiva è composta di 3 elementi: inibizione della risposta, aggiornamento della memoria di lavoro e flessibilità cognitiva. L’inibizione è la capacità di inibire deliberatamente gli impulsi ed escludere le informazioni irrilevanti.
La memoria di lavoro riguarda l’abilità di mantenere in memoria informazioni per usarle per brevi periodi di tempo e la flessibilità di risposta è la possibilità di attuare comportamenti diversi in base al cambiamento delle regole o del tipo di compito.

... «quello che mi snerva è che ci vuole metà di una vita per imparare tutto questo e l'altra metà per disimparare» (cito me stessa, Angelica). Ma vi pare che ci ingegnamo per anni a creare nodi nel nostro corpo, nel nostro inconscio e nel nostro io, e poi per ritrovare il nostro vero Sè dobbiamo snodare tutto? che fatica, però ne vale la pena.  Tra l'altro... sarà per questa ragione che mi piace lavorare la lana?

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