sabato 9 settembre 2017

Il vaso di Pandora




Vi racconto una storia fantastica.
C'era una volta Prometeo, un titano, ossia uno dei figli di Urano e Gea, il cui nome vuole dire "colui che prima pensa". Questi, spinto dal desiderio di rendere gli uomini indipendenti dagli Dei e più coscienti di se stessi, ruba con l’inganno il fuoco a Zeus per donarlo agli uomini.
 Zeus punisce Prometeo incatenandolo ad uno scoglio e facendogli  divorare il fegato da un aquila di giorno, mentre di notte ricresce, così che l'aquila se ne possa cibare anche il giorno seguente (mmh).

Per punire gli uomini, invece, ordinò ad Efesto di plasmare una bellissima ragazza, Pandora (="tutti i doni"), alla quale gli Dei infondono ogni sorta di virtù.
 Ermes, tra gli altri, le aveva donato la curiosità, e venne poi incaricato da Zeus di condurla dal fratello di Prometeo, Epimeteo (="colui che riflette in ritardo").
 Prometeo avvisò Epimeteo di non accettare doni da Zeus, ma lui non ascoltò e sposò Pandora e ricevette anche un misterioso vasod a non aprire, solo in custodia.
 I due vissero per lungo tempo felici e contenti, ma Pandora era curiosa: che cosa c’era all’interno quel misterioso vaso? E un giorno non resistette e lo aprì, seguendo inconsapevolmente l’astuto piano di Zeus. Da esso uscirono tutti i mali del mondo, (la vecchiaia, la gelosia, la malattia, l’odio, la menzogna, l’avidità, l’accidia ecc.) che si abbatterono sugli uomini.
 Sul fondo del misterioso vaso rimase solo la speranza che uscì per ultima per alleviare le lacrime e la sofferenza dei mali.
La mitologia è come un bellissimo codice di saggezza.
 «Essa nasce dall’uomo ed è scritta dall’uomo, per favorire l’evoluzione e il miglioramento della vita dello stesso» (cit).
Dentro ciascuno di noi custodiamo un vaso come quello di Pandora, dentro cui sono nascosti - perché non ci piacciono e ce ne vergognamo - i dolori e le ferite di queste ed altre vite, con le incomprensioni, i peccati, i vizi, gli errori, come li vogliamo chiamare.
Al contrario del mito sarebbe opportuno aprirlo, ma non da soli: aprirlo con una guida, un poco per volta, sanando, conoscendo, imparando, ripulendo. Trasformando.
Perché sennò si aprirà da solo, forzatamente spinto da una crisi. E allora… boooooommmmmm
Questo mi pare possa essere il significato di una crisi. Se non lo affrontiamo e risolviamo ritornerà ancora e ancora e ancora. Se invece impariamo, faremo un passo avanti nella nostra crescita.
Ho trovato come: con le istruzioni! Facili, non semplici.
Grazie alla http://www.scuolalacommedia.it/

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