lunedì 4 settembre 2017

Quanto è difficile dire di no


Tempo fa ho scoperto quanto sia difficile dire di no per alcune persone. Ero già tutta trulla pensando: "come sono brava, per me è facilissimo, anzi!". Poi, riflettendoci, mi sono accorta che a volte sto zitta per non urtare l'altro, per non mettermi troppo in gioco, per quieto vivere. Accetto consuetudini per "finto amore". Rinuncio a me, in cose piccole, ma sì. Alcune abitudini sono come il tacito consenso ad un "si fa come al solito" che in realtà non ho scelto.
Come nel guidare si conoscono già i gesti e si innesca l'abitudine (pilota automatico!) così nella vita.
Se perdiamo l'attenzione però andiamo a sbattere!
Rompere una consuetudine fa bene. Perché così si è più presente e ci si gode di più il momento.
«Perché le cose cambino bisogna cambiare qualcosa» ha detto una nostra stimata insegnante, Benedetta, citando qualche saggio.
Ci sto provando. Anche se so già che ci ricasco, perché la strada vecchia mi dà un'illusoria sicurezza e a volte ci ritorno. Ma ogni piccolo sforzo porterà frutto in sé anche se non so dove porta.
Sarà sempre più facile.
Perché? Le abitudini trasformano il nostro cervello in un groviera: sono buchi.

«L'abitudine ci dà un rassicurante senso di dipendenza che spesso supera la nostra capacità di dire di no e di cambiarla. Dietro a questa difficoltà sta la paura di rimanere esclusi, tagliati fuori, la paura – vecchia compagna – di perdere qualcosa o qualcuno. Così diciamo sì, senza discriminazione a cose che ci toglieranno energia per noi. Diciamo sì alla ripetizione di vecchi schemi. Diciamo sì per principio e un po’ automaticamente, salvo poi pentircene amaramente alla fine della giornata». (cit. N. Cinotti)
Ho trovato una strategia interessante, e ve la propongo.
1.    Dire no come modo di prenderci cura di noi, con compassione. Ripetendo questa abitudine mi rispetto? Oppure serve più all’altro che a me così me lo tengo buono e magari mi vorrà un po' bene? (=elemosina!).
2.    Mi dò il permesso di decidere a a cosa dire no: favori assurdi, lavori gratis… persone che risucchiano, situazioni in cui sto scomodo e che mi condizionano negativamente.
3.    Filtro SI: SCELGO di dire di sì solo alle cose che ci ispirano, alle persone che ci nutrono, ai piani che sostengono e realizzano i nostri sogni e il nostro benessere. Anzi, faccio la lista…
4.    … perché così non cerco scuse: ho delle cose prioritarie, quindi: “no, grazie”
5.    «Immagina il futuro. Se proprio sei in difficoltà prova ad immaginare come ti sentirai dopo aver detto di NO e come ti sentirai dopo aver detto di SI e scegli la situazione in cui ti senti meglio. Puoi anche offrire un compromesso tra la richiesta dell’altro e la tua esigenza: non siamo sempre obbligati!» (cit)

Aggiungo: se scegliamo, se facciamo pulizia, avremo molta più energia.
E anche tempo!
Il tempo è un patrimonio limitato.
Il momento è adesso!

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