lunedì 24 dicembre 2018

Per Natale: solo Amore

Sì ... per Natale vi auguro Amore. Quello che unisce i poli opposti, quello che arde e supera i confini. Quello che guarisce.
Ieri father Allan dei Padri Oblati di Pinerolo ha ricordato che tutto quello che viviamo in questi giorni nel mondo non è da buttare via, è anche questo parte del Natale, ma è contorno.
Natale è la venuta di Gesù oltre il tempo e lo spazio.
Sento che Natale x me è la nascita di Cristo nel cuore di ciascuno, x trasformarci in una culla d'amore e di accoglienza.  È così che ci si reca in chiesa e si canta in questa notte. Per fargli spazio in noi.

sabato 17 novembre 2018

La trasformazione



Se vuoi cambiare il mondo cambia tu, conosciti e trasformati. Fai uscire la tua bellezza e verità che sta lì dentro il guscio a soffocare.
Ce n'è finché se ne vuole. Un lavoro enorme che dura tutta la vita e anche oltre.
E poi se non ti basta... ecco una bella citazione che non può prescindere dal cambiamento di noi stessi. Dall'amore x noi stessi.
Angelica



SE VUOI CAMBIARE IL MONDO …AMA UN UOMO…REALMENTE
"Ama l’uomo la cui anima chiama la tua con chiarezza…l’uomo che ti vede…che ha il coraggio di avere paura…
Accetta la sua mano e guidala delicatamente nel profondo del tuo cuore dove lui possa sentire il tuo calore e riposare… e bruciare il suo fardello pesante nel tuo fuoco…
Guardalo negli occhi… ritrova i suoi genitori e i suoi nonni e quelle guerre dove i suoi spiriti hanno combattuto… in terre lontane in tempi remoti…
Ritrova i suoi dolori, le sue lotte, i suoi tormenti e le sue colpe senza giudizio… e lasciali andare tutti…liberali… senti il suo fardello ancestrale… quello che cerca è un rifugio sicuro in te…
Lasciaglielo sciogliere nel tuo sguardo fermo sapendo che non ha bisogno di rispecchiare quella furia… perchè hai un utero… un portale profondo e dolce… per lavare e rinnovare vecchie ferite…
Se vuoi cambiare il mondo… ama un uomo… realmente amalo…
Siediti davanti a lui… nella piena maestosità della tua femminilità… nel respiro della tua vulnerabilità…
nel gioco della tua innocenza infantile… negli abissi della tua morte…
invitalo a fiorire… delicatamente abbandonati… e permetti che il suo potere mascolino faccia un passo verso di te…e nuota insieme a lui nell’utero della terra del silenzioso sapere… e quando si ritira… perché lo farà… scappando impaurito nella sua caverna… raduna le tue nonne intorno a te… avvolte della loro saggezza… ascolta i loro teneri sussurri… calmeranno la tua paura del cuore infantile…invitandoti alla quiete… aspetta pazientemente il suo ritorno… siediti e canta insieme alla sua porta… una canzone di rimembranza… che possa calmarti ancora una volta..
Se vuoi cambiare il mondo… ama un uomo… realmente amalo…
non ingannare il suo piccolo bambino… con astuzie, trucchetti, seduzione e stregoneria…
solo per lasciarlo intrappolato in una rete distruttiva di caos e odio più terribile di tutte le guerre che hanno combattuto i suoi fratelli… questo non è femminile.. è vendetta… è il veleno del lignaggio corrotto… dell’abuso delle ere… dello stupro del nostro mondo… questo non dà potere alla donna… ma la degrada mentre lo castra e ci uccide tutti… e se sua madre non ha potuto sostenerlo fagli vedere una vera donna, ora dagli sostegno e guidalo con la tua grazia e profondità… ardendo nel cuore stesso della Terra
Non lo punire per le sue ferite che non rispondono ai tuoi bisogni o ai tuoi criteri… piangi dolci fiumi per lui… porta tutto quel sangue del ritorno a casa…
Se vuoi cambiare il mondo… ama un uomo… realmente amalo…
Amalo fino a spogliarti e sentirti libera…
Amalo fino ad aprire il tuo corpo e la tua anima al ciclo di nascita e morte…
E ringrazia l’opportunità…
mentre danzate insieme attraverso furiosi venti…
E boschi silenziosi…
Abbi il coraggio di essere fragile… E lascialo bere dei morbidi e petali inebrianti del tuo essere…
Fagli capire che può sostenerti… fermarsi e proteggerti…
Lasciati cadere nelle sue braccia confidando che può prenderti…
anche se ti hanno lasciata cadere mille volte prima…
insegnagli ad arrendersi… arrendendoti…
e unisciti al dolce vuoto del cuore del mondo..
Se vuoi cambiare il mondo… Ama un uomo… realmente amalo…
incoraggialo… nutrilo… consentigli… ascoltalo… donagli sostegno… donagli guarigione…
e tu… in cambio sarai nutrita… sostenuta e protetta
sii braccia forti e pensieri chiari e frecce indicanti…
perché lui può… se lo lasci essere tutto ciò che sogni…

se vuoi amare un uomo… devi voler bene a te stessa… ama tuo padre… ama tuo fratello…tuo figlio… il tuo ex partner… ama il bambino che hai baciato per la prima volta…
sino all’ultimo per cui hai pianto.
ringrazia i doni del tuo cammino… fino a questo incontro che hai davanti a te adesso…
e trova in lui il seme… di tutto ciò che è nuovo e solare…
un seme che puoi nutrire per aiutare a piantare e coltivare un nuovo mondo insieme…
(Lauren Wilc)

mercoledì 14 novembre 2018

Mauro viaggia fuori io dentro: ci incontreremo?

Viaggiare (Gabriel Garcia Marquez)
Viaggiare è andar via di casa
è lasciare gli amici
è provare a volare
Volare imparando altri rami
percorrendo altre strade
è tentar di cambiare
Viaggiare è travestirsi da folle
dire “non mi importa”
è voler ritornare
Ritornare apprezzando quel poco
e gustando una coppa
è di nuovo provare.
Viaggiare è sentirsi poeta
scrivere una lettera,
è voler abbracciare,
Abbracciare arrivando a una porta,
agognando la calma,
è lasciarsi baciare,
Viaggiare è farsi mondano
conoscere altra gente
tornare a cominciare.
Viaggiare è andar via di casa
traverstirsi da folle
è dire tutto e niente con un bollo
postale.
Dormire in un altro letto,
sentir che il tempo è breve,
viaggiare è ritornare.

“Un piede dopo l’altro e un lungo respiro qualcosa chiama indietro non mi giro deciso è il mio avanzare”: la strada è metafora della vita che non è statica, ma ha una tensione dinamica. Ognuno di noi è homo viator, viaggiatore, verso una meta che si svela strada facendo. Il cammino non è sempre lineare! A volte si hanno battute di arresto o inversioni di rotta. I motivi possono essere diversi: distrazioni, per una visione materialistica ed edonistica della vita, o anche pentimenti e sensi di colpa per la presa di coscienza di aver commesso errori. Ma anche se questi fattori ci influenzano e rallentano è importante che ci sia la volontà di ricominciare, di rialzarci e continuare.
“nella mia sacca il meglio di me ci ho messo e dell’amore toccato niente scordo”: ogni viandante mette nello zaino quello che veramente gli serve: forza di volontà, fiducia, voglia di conoscere, apertura al nuovo e al dialogo, creatività… senza scordare i momenti in cui tocca con mano l’amore. I gesti d’amore, seminati e ricevuti nella gratuità, si fissano nell’hard disc della memoria e ci accompagnano per tutta la vita come una colonna sonora. (non dimenticherò mai chi ci ha offerto l'acqua durante l'ultimo caldo cammino portogues).
“esco da immagini in bianco e nero in un prisma di colori dove non ero”: ci sono anche i momenti difficili: il dolore per una amicizia tradita o una malattia, delusioni in famiglia o sul lavoro, solitudine interiore… Tratti di strada percorsi in un tunnel con la sensazione di soffocare e soccombere. Ma, se siamo tenaci, arriva la luce della consolazione e il premio alle fatiche. In questo dinamismo di luce e ombra, desolazione e consolazione, “morte” e “risurrezione” c’è il mistero della nostra vita. Anche i grandi Santi hanno fatto l’esperienza della “notte oscura”. Un esempio a noi vicino è Madre Teresa di Calcutta. Le sue lettere private, trovate di recente, hanno rivelato la sua lunga “crisi spirituale”, quando non sentiva la presenza di Dio. In questo silenzio e con grande difficoltà, Madre Teresa è stata forte, proprio nella stessa fede che le causava tormento. Anche per lei c’è stato il dubbio, lo sconforto, ma sempre, come per ciascuno di noi, con la speranza di andare verso la luce. Senza l’esperienza del buio non si può gustare la bellezza del “prisma di colori” che la vita ci offre. E’ questo l’humus in cui cresciamo e maturiamo.
“la meraviglia mista a voglia e passione fanno da bussola direzione”: la capacità di sorprenderci per le novità di ogni giorno va tenuta sempre viva nel cammino. E’ importante saper scoprire la presenza di Dio in tutto, anche per capire la direzione in cui andare. Ma anche volontà e passione sono importanti. Per chi crede “fino in fondo” la mèta diventa, giorno per giorno, realtà: la passione per gli ideali è forza che fa superare difficoltà e ostacoli.
“a tutto l’oro bello da trovare qui nella mia vocazione”: vocazione è sapere che la tua vita è un dono che ti viene da Dio e di cui dovrai rendere conto; è vivere con responsabilità il tempo che ti è affidato investendolo per Dio e gli altri; è avere la consapevolezza e il coraggio di percorrere la strada indicata; camminare con Dio al tuo fianco come primo interlocutore; è cercare in Dio “la perla preziosa” che arricchisce la tua vita e le dà la pienezza di senso.
“e continuo questo viaggio superando deserti”: il deserto è aridità, precarietà, solitudine, difficoltà. Ma anche luogo di interiorità e saggezza. “E’ lì in mezzo alle difficoltà e alla rinuncia, che ogni goccia d’acqua, ogni attimo di vita diventa prezioso oltre misura. Il deserto stesso insegna ad apprezzare di nuovo il valore delle cose” (E.Drewermann). Abitare il deserto significa, allora, fare i conti con noi stessi, ascoltare il cuore, riscoprire l’essenziale, i sentimenti più autentici, riattivare gli occhi interiori, i soli capaci di cogliere l’invisibile, il senso vero delle cose, per ripartire con nuovo slancio e affrontare la vita.


mercoledì 7 novembre 2018

Costruiamo il nostro cammino


Domenica 11 alle 15 propongo la mostra e il libro a S. Germano Chisone nella chiesa cattolica. Per chi desidera fare un cammino esperienziale interiore giovedì 15 e 29 h 21-23 nella Palestrina di via Tabona 4 a Pinerolo, previa prenotazione 3494464863.
Angelica

giovedì 1 novembre 2018

oh when the saints go marching in


Quando celebrare il cammino se non oggi festa di tutti i Santi? con loro "siamo in cordata!"(Chiara Lubich)
Martedì sera abbiamo presentato "Guida Angelica per pellegrini" ed. Vita alla Mondadori di Pinerolo e c'era un bel gruppo, con tanta energia e gioia. Vi ringrazio.
Domenica 4 propongo un workshop per sentire il sentiero, con lo scopo per ciascuno di costruire il proprio cammino. L'ho sviluppato come sessione esperienziale dopo l'ultimo. nostro cammino portugues. Lo vivremo in una stanza? sarà un "cammino dentro".
.... che cosa aspettate?
Angelica

domenica 30 settembre 2018

Cammino è ricerca di sé stessi

Siamo tutti sempre in cammino. 
Portata con soddisfazione l'esperienza nostra alla Fondazione Piemontese per la ricerca contro il cancro a Villar Perosa, ripartiti i corsi di canto a Tedaca Bell'Arte di Torino, iniziato il nuovo ciclo di seminari che propongo sull'autostima,  ricordo a ciascuno la bellezza che abbiamo dentro, solo da contattare...


è solo l'inizio







L'arrivo a Santiago de Compostela, la conclusione della Scuola La Commedia di Pinerolo e la prossima presentazione del ns libro... sono solo l'inizio di questo secondo tempo della mia vita. 

mercoledì 19 settembre 2018

Santiago -1



Poco meno di 500 km a piedi... domani saremo là.  Niente da aggiungere. Vi porto nel cuore.

lunedì 17 settembre 2018

il cammino rende felici?

Sono stanchissima! sarò poi anche felice? speriamo!
C'è uno studio scientifico che lo consiglia vivamente... Per l'attività fisica che produce endorfine, la meditazione in solitaria associata alla socializzazione. Pure x le buone azioni con cui si può costellare il cammino.
Per l'essere posti un obiettivo ed averlo portato a termine. Magari viene alla luce anche un talento nascosto.
Aggiungiamo il fatto che si lasciano o problemi a casa o lo slancio religioso che ci accompagna.
Ad Harvard studiano di che cosa è fatta!
Martin Seligman identifica tre elementi come componenti fondamentali della felicità: il piacere, l’impegno e il significato. 
Oscar Wilde sottolinea l'attesa e la preparazione di ciò che sarà la felicità.

Per me la felicità la senti. E basta. Come ci ragioni lei fugge.

martedì 4 settembre 2018

Guardo su....



com'era quella canzone che diceva: "quando non sai dove andare guarda su"... ecco bouganville ombrelloni pini ed eucalipti.
E tu cosa vedi? raccontami! angie_pons@yahoo.it

lunedì 3 settembre 2018

ma chi me lo fa fare?

Ma chi me lo fa fare di alzarmi presto, camminare fino allo sfinimento, ritrovarmi tutta dolorante sotto la doccia e poi coricata fin quasi a sera,  fare un pasto semplice e riposare e poi ripartire all'alba zaino in spalla?
Ci vuole una motivazione forte (cit. V. Sanna). Sì.  Voglio sentirmi, comprendermi e ritrovarmi con me e con chi mi accompagna in questo pezzo di vita. Chiedere perdono e chiedere grazie. Trovare risposte. Meditare.
Il cammino è meditare. Ultreja! Andiamo Oltre.

sabato 1 settembre 2018

Ao sol de madrugada...

Ao sol de madrugada teu passo segue un rumo ao infinido e a voz la escondida te guia e grita dentro de ton peito....

Bom camino, buon cammino anche a te

Oggi un caldo pazzesco!
come apprezzo l'aria sul viso, lo stormire delle fronde, l'acqua dei fontanini e l'acqua donata da uno sconosciuto! appoggiarsi stanchi ad una panchina all'ombra, togliere lo zaino dalle spalle... che sollievo immenso! alzare gli occhi e vedere che la salita è terminata e poco oltre c'è un baretto... GRAZIE

venerdì 31 agosto 2018

Boa tarde, buona sera da Alvorge


Dopo 24 km e 38 gradi nelle ore calde, attraversando boschi di eucalipto e pinete, assaggiato uva e fichi, siamo gli unici pellegrini a sostare un questo angolo di natura pace e gentilezza! grazie Victor che ci hai accolti e rifocillati ed insegnato la strada!
Sempre impariamo qualcosa: quando sei bambino cerchi di essere buono con tutti, almeno cosi ci insegnano. Da adulto puoi scegliere e ti prendi la tua responsabilità!  qui abbiamo trovato persone davvero molto buone.

giovedì 30 agosto 2018

Boa noite, buonanotte dal Camino portugues

Che cosa ho sul comodino? la lucina x scendere a fare plin plin e gli occhiali x domattina, spero di vederci chiaro! i miei "strumenti": la pietra x comunicare con la Guida e il rosarietto con la Madonna e ... (ma solo durante il cammino) il telefono con chi è a casa! l'acqua xché ho tanta sete x il cammino! l'orologio xché il tempo è prezioso. Mi manca un libro xché pesava nello zaino...
E tu?
scrivimi
angie_pons@yahoo.it

Bon dia, buongiorno dal Camino portugues

buongiorno a voi dal Camino portugues!
Sono venuta x darmi una possibilità di sentire e conoscermi a fondo insieme a Mauro ma oggi dopo una tappa di 33 km sono davvero sfinita e dolorante!
Una pausa rinfrescante prima degli ultimi 8 km mi ha rimessa in carreggiata, poi doccia riposo massaggio, Mauro gentile, ospitaliero Carlos ad Alvaiazere e la mamma cuoca del vicino localino... e persino agli amici speciali che mi sostengono a distanza....a tutti grazie di cuore, ora sto meglio!
Imparerò a scoprire e accettare i miei limiti: se domani e dopodomani sarò così sfinita e dolorante da Coimbra torno a casa.
Se recupero vi aggiornerò!

mercoledì 8 agosto 2018

vacanze = nutrimento

nutrimento = ciò che mi fa stare bene:
cibo sano e semplice, immagini di luce e pace, riposo dal rumore e dal caos, ma soprattutto amore. Penso al tocco d'amore di mamma e piccino in Africa, al tocco d'amore di Assunta, all'accudimento amorevole x chi è sofferente o anziano, alle "carezze per parlare con i cani", al bagnare i fiori.... all'abbraccio di chi amo.
Il dolore e l’amore non hanno frontiere anche se noi alziamo muri per non vedere il dolore e mettiamo confini per non riconoscere l’amore. Enzo Bianchi

lunedì 6 agosto 2018

ssssht

sott'acqua... che silenzio!
nelle ore indaco in riva al mare.... che silenzio!
stop e ssssht
anche lungo il sentiero di stamattina, eccetto le cicale... che silenzio!

se la nostra religione e' quella della Parola il buddismo è la cultura del silenzio:  
In una conversazione autentica condividiamo qualcosa di più profondo delle parole: permettiamo che il silenzio del cuore entri nel discorso. Un vero dialogo tra amici è uno scambio di silenzi attraverso le parole. David Steindl-Rast

giovedì 26 luglio 2018

Autostima: conoscere amare e dar Valore a sé

Autostima significa conoscere, amare e dare valore a se stessi con equilibrio e consapevolezza. Anche Madre Teresa ricordava: se ti consideri uno stuoino avranno cura di te solo le scarpe sporche!
Domenica 29 h 17-19 seminario con sessioni operative nella ns fresca Palestrina di via Tabona 4 a Pinerolo in orario pre-cena.
Faremo una pausa fino al 20 agosto e riprenderemo le attività e gli approfondimenti. Venite fiduciosi. Vi accogliero' con affetto.
Angelica

martedì 17 luglio 2018

AUTOSTIMA né superbia né disistima

Prossimo seminario con sessione esperienziale e corenergetica, lezione ispirata al Pathwork di Eva Broch Pierrakos. Vi aspetto in pre cena nella nostra fresca Palestrina in via Tabona 4 a Pinerolo. Costo bassissimo perché rientra nel mio tirocinio della Scuola La Commedia!

martedì 3 luglio 2018

sex and the sea


“Il sesso è sacro ... L’elemento più basso e quello più alto fanno parte di un tutto. Non esiste separazione. E se neghi ciò che è basso, non sarai mai in grado di raggiungere ciò che" sei!
Il sesso è la vita! Se lo neghi, l’intera tua vita diventa inautentica, una finzione. E reprimendo la tua energia sessuale reprimerai la tua energia complessiva.
Se inizia a farsi sentire = sei vivo, "non sei più una pozza stagnante, hai incominciato a scorrere verso l’oceano". (Osho)
Possiamo cominciare con amare questa piccola baia...

domenica 1 luglio 2018

"che felicità" mi sento dire... invece no

No ma ci si mette all'opera, come dice il Dalai Lama: la felicità non arriva bella e fatta.
In questi gg mi son sentita totalmente ko. Ci lavoro, lo accetto, mi sento dentro e infine vedo un raggio di Luce.
Così posso amarmi e amare.
L'amore contiene gentilezza amorevole, che è la capacità di offrire felicità. Per rendere felice una persona bisogna esserlo ed esserci.
Rendere un’altra persona felice è un’arte che si impara.
Abbiamo tutti kg di dolore, ma invece di lanciare coltelli lo si può trasformare. Così anche chi ci sarà vicino di sentirà sostenuto e contribuirà al cambiamento dell'energia.
Così la Luce si vede perché da noi esce Gioia.

sabato 30 giugno 2018

La scelta

Le persone si trovano, si scelgono, vengono scelte, scelte guidate, scelte azzardate.
Scelgo con cura i gusti del mio gelato e questa scelta mi cura, mi delizia.
Le persone si possono scegliere con cura.
Questa cura ci fa stare bene. Oppure no.

giovedì 21 giugno 2018

Solstizio d'estate

Tante culture e tradizioni s'incontrano nella Luce. Preparerò olio e acqua di S.Giovanni in questo weekend, e farò il gioco di arte divinatoria con le chiare d'uovo.
Il 21 di giugno è il giorno più  lungo, tanto che pare che il sole sia  fermo e ci dona una profonda sensazione di luce e di energia. Da questa data in poi i giorni cominciano ad accorciarsi e lo faranno fino al solstizio d'inverno. Il 21 inizia anche l'estate, la stagione della estroversione, dell'attività, del fuoco e della voglia di stare all'aperto, assorbire il sole, la sua energia e vivere con intensità tutte le ore di luce a disposizione. E' anche la stagione degli amori, perchè in questo periodo i primi tre chakra, sesso, sentimento e relazioni, sono all'apice e quindi c'è una gran voglia di sperimentare questa sfera molto stimolante.

"Dal punto di vista della tradizione è il tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la mistica forza che unisce il cielo e la terra è ora più forte, le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre aumentano la loro carica tramite la potenza solare. La cerimonia del soltizio d'estate è la più elaborata e famosa festa neo -  druidica"
(cit. Il Cerchio della Luna)

"Il Fuoco e l’Acqua sono gli elementi purificatori che rappresentano il Solstizio d’estate, infatti in questo periodo da sempre si usa bagnarsi nelle acque dei fiumi o dei laghi e accendere fuochi su cui saltare per purificarsi.
In età precristiana questo giorno era considerato sacro al pari di un capo d’anno da cui l’usanza di trarre dei presagi. Il Sole simbolo del fuoco divino entra nella costellazione del cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna dando origine all’unione delle due polarità che si incontrano. Simbolicamente questo fenomeno è rappresentato dalla stella a sei punte dove i due triangoli del fuoco e dell’acqua si incontrano"
(Cit. www.josaya.com)

Questo passaggio dà origine alla suddivisione in due poli: maschile e femminile, luce e tenebra, positivo e negativo ecc.
Nel Solstizio d’estate l’Acqua diventa Fuoco per donarci la Realizzazione suprema.
Nella tradizione esoterica questi due segni sono in relazione al Passaggio e simboleggiano l’entrata e l’uscita dell’Anima dal mondo visibile.
Dal punto di vista tantrico si realizza a livello astronomico ciò che avviene nel confronto tra l’energia maschile e quella femminile, nell’unione sacra che prende forma nel Maithuna o unione di Chiva e Chakti che annulla la dualità rimandando nella dimensione dell’uno e del divino. In ognuno dei due elementi che si uniscono in un mutuo scambio energetico si realizza l’unità che a specchio viene riflessa da entrambi annullando la individualità. Proprio nei giorni scorsi in Mongolia ho visto una statua che lo raffigura!  meraviglia....

mercoledì 20 giugno 2018

autostima? diamoci una possibilità di crescere

può esserci autostima senza autoaffermazione e consapevolezza di sé?  un Sé... che è  il nostro corpo, le nostre sensazioni, emozioni, talenti e ferite? vediamo lo insieme domenica primo luglio h 18-20, a Pinerolo via Tabona 4 c/o Scuola di counseling a mediazione corporea La Commedia.

martedì 19 giugno 2018

ehhh la felicità


dice il Dalai Lama: la felicità non la trovi bella e fatta ma dipende da ogni tua azione. Così quando il gioco si fa duro ... l'unica soluzione è stare nel qui ed ora, hic et nunc. Ciao gioia

giovedì 24 maggio 2018


Wilhelm Reich: la sanità dell'individuo dipende direttamente dal suo equilibrio sessuale. Tutto è collegato in armonia. Se manca un collegamento la vita incontra un blocco.



L'energia sessuale, se inibita, forma resistenze che, accumulate, determineranno chiusure e irrigidimenti comportamentali, leggibili poi nella corazza posturale.

martedì 22 maggio 2018

consapevolezza, padronanza, espressività: 3 colonne

 (foto by Valentina Sanna)
Riprendere i sensi attraverso  tre conquiste continue e Lowen le chiama le tre colonne del Sé corporeo: consapevolezza, padronanza ed espressività. Immaginiamo questi tre aspetti come separati ma reciprocamente interconnessi e alla ricerca di un continuo equilibrio tra di loro. Essere consapevoli in sé e per sé non è sufficiente se non è accompagnato da padronanza (ossia capacità di contenimento emotivo) e capacità di espressione. In realtà molto spesso noi viviamo uno squilibrio in uno di questi tre aspetti che influenza le nostre possibilità di funzionamento; magari siamo molto consapevoli e padroni di noi ma poco capaci di trovare delle forme espressive per ciò che sentiamo e pensiamo. Oppure siamo molto espressivi e consapevoli ma abbiamo poca padronanza e quindi quello che diciamo finisce per ritorcersi come un boomergang contro di noi. Sono un'esperta in merito, particolarmente riguardo al condividere datti e sensazioni che mi toccano nel profondo.

Perché l’espressività è centrale?
Il fatto che parliamo di Sé corporeo ci può far – erroneamente – credere che stiamo parlando del singolo corpo, così come si esprime nello spazio e nel tempo. In realtà la capacità espressiva è così centrale perchè è l’anello che ci mette in relazione con il mondo: è l’aspetto comunicativo della nostra personalità. Inoltre tutte le tensioni si organizzano in risposta ad uno stimolo ambientale: l'aspetto espressivo è anche quello che – facendo da interfaccia con l’ambiente – fa da interruttore nell’organizzazione delle difese.
Guardando il nostro corpo possiamo comprendere non solo come ci sentiamo e qual è la nostra storia ma anche qual è la storia delle nostre relazioni. Quanto ci siamo protesi verso gli altri; quante risposte positive abbiamo incontrato; quante frustrazioni abbiamo sperimentato. 
Lowen indica elementi salienti oltre alla base costituita dal grounding e dal respiro. Questi punti potrebbero essere definiti – poeticamente – “lasciar scendere”, “allungarsi”, “essere in contatto”,”protendersi”.

Lasciar scendere
Tutto il grounding è un processo in cui lasciamo scendere ma questo processo – corporeo – significa anche – emotivamente – aprire uno spazio di accoglienza e accettazione verso l’esperienza e la sua novità. Lasciar scendere significa permettere una comprensione profonda e non reattiva dell’esperienza.
Lasciar uscire l’aria significa lasciarsi andare. Il ventre viene contratto e tenuto in dentro per reprimere sentimenti di tristezza, per controllare le lacrime. Se lo lasciamo andare siamo soggetti ad avere un vero pianto di pancia ma apriamo anche la porta alla possibilità di una vera risata di pancia. 


Tutto il lavoro corporeo parte da questo principio: non si tratta di voler fare una posizione ma di lasciar essere una posizione naturale del corpo.
Non si tratta di voler respirare ma di lasciar svolgere spontaneamente la respirazione. Ogni turbamento della respirazione naturale è dovuto a qualche atteggiamento inconscio del trattenere o a tensioni muscolari.


Allungarsi ed essere in contatto
Questi due movimenti sono complementari tra di loro. Ritirarsi comporta una perdita di contatto: allungarsi apre alla possibilità che questo contatto si ristabilisca e si metta in relazione con il protendersi. Potremmo chiederci in contatto con che cosa? In contatto con tutto ciò che si trova nel raggio di portata delle percezioni sensoriali. Ogni percezione sensoriale ha inizio con una percezione del proprio corpo; è per mezzo di questo che si percepisce ciò che avviene nel mondo esterno poiché l’ambiente investe i corpi e i sensi. Più si è vitali e più chiare sono le nostre percezioni. È una considerazione semplice quella che, quando stiamo bene, la nostra percezione e presenza alle cose è più vivida. Per aumentare la capacità percettiva bisogna accrescere la vitalità ma potremmo anche affermare l’opposto: se la nostra percezione sensoriale è limitata e ristretta, diminuisce anche la vitalità.
Essere in contatto significa essere consapevoli di ciò che accade dentro di voi e intorno a voi. È qualcosa di completamente differente dall’attività intellettuale anche se può esserne la base.
Essere in contatto però non è un movimento che riguarda solo la parte anteriore del corpo. Senza avere la percezione della parte posteriore del corpo è molto difficile impostare correttamente la propria posizione. Non basta avere una colonna vertebrale: bisogna anche sentirla. Sentire se è troppo rigida o troppo morbida e pieghevole. E sentire come questo influenza la nostra possibilità di contatto.
Se la schiena è troppo rigida non riusciamo ad abbandonare la pretesa e cedere in situazioni nelle quali questo tipo di risposta all’ambiente sarebbe quella giusta. Se è troppo morbida, non offrirà abbastanza tenuta per mantenere la propria posizione in condizioni di stress.


Protendersi
Il movimento di base di ogni essere vivente è retto da una pulsazione tra il ritiro e la protensione. È facile osservare questo aspetto nei neonati che passano da una posizione raccolta – quella sperimentata nell’utero – ad un progressivo allungamento e protensione. Protendersi verso la mamma o il papà, protendersi verso un caregiver è un aspetto fondamentale della nostra capacità di entrare in relazione con il mondo esterno. Le difese tendono a farci rimanere troppo a lungo in una posizione di ritiro rinforzando così il nostro senso di isolamento ed esclusione e il nostro narcisismo. La qualità della percezione narcisistica è limitata proprio perchè è definita dallo spazio della nostra dimensione personale. Sentiamo noi stessi ma non sentiamo gli altri e il mondo quando non siamo capaci di protendersi. Il neonato che piange non sa valutare come potrebbe rispondere la mamma e il papà ma un bambino può comprendere se è il momento di aspettare. Protendersi quindi raccoglie i movimenti precedenti in un unico gesto: quello dell’entrare in contatto e in relazione con il mondo esterno.
La maggior parte di noi si protende con le braccia e con le mani ma non con le spalle. Sentite il torace ammorbidirsi mentre vi protendete e vi rendete conto che il movimento di protendersi sembra provenire dal cuore? 


Stare nel mondo
Riprendere i sensi significa riprendere la capacità di sentirsi e di sentire. Ristabilire quell’amoroso dialogo con la vita che accresce la nostra possibilità di avere una vita piena e pienamente vissuta.
Accade che si perda il contatto con la parte del corpo in cui esiste una tensione muscolare cronica. Il corpo rigido diminuisce la sensibilità della persona che diventa sempre più simile ad una macchina. Al tempo stesso l’attività cerebrale aumenta e il senso di sé comincia ad essere basato sui soli processi mentali: il corpo diventa poco più di un apparato per il trasporto della testa e la messa in atto dei suoi pensieri. Nelle persone di questo tipo non c’è molta vita e neppure molta spiritualità. Alexander Lowen.
Angelica

come una sinfonia, tutto è collegato, attraverso i sensi

L’accuratezza e la sensibilità del corpo dipendono dai ns organi di senso e la nostra anatomia. 
In genere consideriamo il funzionamento dei nostri sensi automatico e scontato: invece è soggetto a cambiamento e ampliamento o riduzione del registro percettivo.
Inoltre raramente le risposte sensoriali sono risposte prive di risonanza affettiva: non siamo insensibili a ciò che vediamo, udiamo, odoriamo, tocchiamo.

La risposta sensoriale fa emergere l'emozione. Ci sono canzoni che hanno il potere di suscitare immediatamente un certo tipo di reazione, odori che ci disgustano o attraggono e così via. Il legame tra i nostri sensi e le nostre emozioni è così stretto che, a volte, “evitare di sentire” passa letteralmente da una riduzione della sensibilità percettiva.
La percezione è, inoltre, una funzione strettamente collegata alla flessibilità e vitalità di un sistema: per avere una buona qualità percettiva non dobbiamo essere né troppo tesi, ne troppo torpidi ma dobbiamo piuttosto poter oscillare tra tensione e rilassamento.

Fare body work riconduce il corpo ad uno stato di fluidità, migliora le nostre capacità percettive e ci rende maggiormente consapevoli della risonanza emotiva che i nostri sensi producono: più sensibili all’effetto dello sguardo, del contatto, dell’udito, dell’odorato. Più sensibili alla qualità del nostro stare nel mondo espressa attraverso la propriocezione.
La propriocezione come porta d’accesso ad un corpo sensibile
Letteralmente la propriocezione ci informa sulla posizione del corpo e delle sue parti. E’ frutto del tono muscolare, dell’allineamento, dell’equilibrio che sperimentiamo nei nostri movimenti. Il tono muscolare non è mai frutto di un singolo fattore: alcuni dicono “nessun muscolo è un’isola”. In effetti il tono muscolare è frutto dei muscoli che funzionano sinergicamente tra di loro e dall’equilibrio tra muscoli agonisti e antagonisti. Come in una sinfonia.

La contrazione muscolare, se rimane costante, dà al corpo una caratteristica di rigidità e congelamento che influenza la nostra sensibilità percettiva.
La percezione sensoriale non è però solo un processo ricettivo: i nostri sensi di permettono di esprimere le nostre qualità e tonalità affettive. Pensiamo alla differenza tra ascoltare una voce stridula e accelerata e una voce calma, calda e profonda. Strano a dirsi ma spesso queste due voci sono il risultato di un diverso modo di stare nel proprio corpo e comunicano al mondo esterno, non cosa siamo veramente, ma cosa le nostre tensioni ci fanno essere.
I sensi ci relazionano con il mondo e disegnano con consapevolezza un panorama interno ed esterno. I sensi sono anche il nostro punto di contatto con l’esperienza e sono quindi estremamente suscettibili ai processi di ritiro ed espansione. 

sabato 19 maggio 2018

20 maggio h 18-20: seminario sull' autostima

A tutti capita di sentirsi offesi o gloriarsi per qualcosa di detto da altri, e magari nemmeno diretto a noi. Non ci accorgiamo che quando qualcosa ci tocca è perché ci risuona dentro,  per ferite antiche e mai risolte. Diceva Jimi  Hendriks che uno sbaglio non ci basta, lo ripetiamo più e più volte.
Ci ho lavorato tanto, su di me per conoscermi, accettarmi, volermi bene, darmi il diritto di esistere e realizzarmi e quindi credere in me: questa la ragione del seminario che propongo a chi dondola sull'incertezza di sé!

Molti di noi sono fortemente critici con se stessi o non si piacciono, si vorrebbero perfetti, hanno bisogno del plauso degli altri per accettarsi...
La nostra autocritica nasce con l’intenzione di spronarci e poi si trasforma in una tortura. Nella nostra vita, alla nascita, corpo e mente sono la stessa cosa. Poi, con l’inizio del linguaggio verbale, iniziano a distanziarsi. Il corpo fa una cosa e la mente ne può pensare un’altra. Questa distanza ci permette di fare qualcosa e, contemporaneamente, di valutare come la stiamo facendo.
Con l’autocritica succede un passaggio ulteriore: la nostra mente vorrebbe la realizzazione un obiettivo. Non è interessata a sapere se quell’obiettivo è realistico. La nostra mente è cervello non emozioni. Il cuore ama le domande, la mente ama le risposte. E, sicuramente, ha pensato per noi un’ottima soluzione pratica per permetterci di realizzare quell’obiettivo. Solo che non riusciamo a realizzarla. A quel punto pensa che il rimprovero, l’autocritica siano il modo migliore per convincerci a fare qualcosa . E così, senza troppo rumore, inizia il circolo vizioso tra autocritica e senso di inadeguatezza. La SVALUTAZIONE entra nel varco lasciato aperto dal nostro senso di inadeguatezza. Ci sentiamo in colpa per essere come siamo e non cogliamo l’aspetto paradossale di questo senso di colpa: non possiamo che essere come siamo.
... Svegliamo il corpo quindi e colleghiamo mente e cuore:
Siamo Unici! e andiamo bene così!

martedì 1 maggio 2018

Come il vino, si migliora con gli anni

La corenergetica porta a fare un lavoro di crescita della consapevolezza, fa sì che si percepisca il nostro essere e si interagisca diversamente con tutto ciò che ci circonda.
Facciamo pace dentro noi e tra noi e la terra. Riconosciamo e amiamo le nostre ferite.

qualche altra dritta x allearci con gli anni che passano:
Respirare:  per una maggiore ossigenazione di tutto il corpo e del cervello.
Muoversi: per migliorare la circolazione sanguigna e sciogliere le giunture.
Occhio al peso e agli zuccheri.
Ed ora qualche info da un medico erborista francese R. de Baquet:
  • Les aliments anti-inflammatoires les plus puissants. Nous sommes allés les chercher dans les poissons, les graines, les fruits secs, les huiles végétales et les bonnes matières grasses. 
  • Une famille de légumes qu’on oublie souvent dans la composition des menus et qui pourtant sont extrêmement riches en sulforaphane, une substance libérée dans l'organisme qui inhibe la destruction des cartilages.
  • Les épices aux puissants effets sur l’arthrose. Nous vous conseillons tout particulièrement d’ajouter à vos plats une cuillère à café d’un mélange de deux épices .